mercoledì, maggio 23, 2007

La chiesa russo-ortodossa


Nella settimana di vacanza a Nizza ho approfittato di una giornata più fresca e ventilata delle altre (impossibile andare in spiaggia) per visitare la famosa chiesa russa dedicata a San Nicola presente nella città francese.

Ne avevo sempre sentito parlare ma non avevo idea di dove fosse ubicata. Molti amici e conoscenti poi, si meravigliavano del fatto che dopo anni passati a bazzicare in Costa Azzurra non l’avessi mai vista.
Dico subito che l’impatto esterno è meraviglioso, da cartolina. Tra il verde degli alberi e l’azzurro del cielo spiccano i numerosi “campanili” colorati che offrono un bell’impatto. La delusione però, almeno per quanto mi riguarda, viene subito dopo l’entrata.
Tre euro d’ingresso a parte, la struttura, pur essendo ricca di icone, ori e immagini, è molto ridotta rispetto all’insieme della massa di cui si gode all’esterno. Tutto si riduce ad una unica sala con l’altare sullo sfondo e basta. Spicca poi l’assenza di sedie. Ho scoperto che secondo il rito ortodosso le funzioni devono essere seguite dai fedeli in piedi.

E ora un po’ di storia:
il progetto fu affidato all'architetto russo M.T. Preobrajensky che aveva costruito la cattedrale ortodossa Alexandre Nevski de Tallin (Estonia) e la chiesa russa di Firenze. Elaborò un progetto di stile vecchia Russia ispirato delle chiese di Mosca (San Basile) e di Iaroslav. Tuttavia preferì, per questa costruzione, colori chiari e vivi che la differenziano dai colori scuri di solito scelti in Russia. La prima pietra fu posta il 25 aprile 1903. Dopo una serie di interruzioni dovute principalmente alla mancanza di fondi, il 17 dicembre 1912 si poteva procedere all'inaugurazione solenne. Il costo totale fu di oltre 1.500.000 franchi-oro. Oggi, è un vero museo dell'arte ortodossa russa. È la più grande e più bella costruzione di questo tipo fuori da regioni dove il culto ortodosso è maggioritario. La scelta dei materiali fu particolarmente curata: mattoni inalterabili della regione renana, tagli dei marmi da parte di lapidari italiani, maioliche pastello blu e piastrelle policrome di Firenze e di Blois. Per gli affreschi interni si scelse un membro di talento della scuola di pittura Strogonoff, L. Pianovsky che si ispirò alle chiese di Iaroslav, alla cattedrale dell'Assunta dell'Kremlin, di San Basilo e di San Giovanni Battista al monastero di Tolchkova.

Foto
by Marco

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