Riflessioni...............
Immigrazione verso nord e verso sud
TG5 delle 13.00 del 27 dicembre 2005 (servizio riguardante lo sgombero di uno stabile occupato abusivamente da un gruppo d’immigrati):
intervistato un immigrato dichiara "noi vogliamo solo un posto decente per vivere quindi lo Stato deve aiutarci"
Premesso che è impensabile che uno Stato possa mettere a disposizione un alloggio per tutti gli immigrati che giungano sul suo territorio; mi sono chiesto come mai l'immigrazione proveniente dal continente africano si dirige sempre verso l'Europa, dove tra l'altro le condizioni climatiche, religiose e di vita sono completamente diverse e non si sposta invece verso quei paesi più simili e assai (ma tanto di più) ricchi come ad esempio gli Emirati Arabi Uniti?
Cercando su internet ho scoperto quanto segue:
"A Dubai l'unico record che non viene mai pubblicizzato è in realtà il più caratteristico: la più alta percentuale di immigrati del mondo in proporzione al numero di abitanti. In tutti gli Emirati, la cui popolazione complessiva ammonta a circa 2,5 milioni di abitanti, gli autoctoni sono sette volte meno numerosi degli immigrati, provenienti per lo più da paesi non arabi: 1,2 milioni di indiani, 600mila pakistani, 100mila iraniani, e diversi cittadini di altre decine di nazioni, fra cui 50mila britannici. A Dubai, i cittadini degli Emirati costituiscono appena l'8% di una popolazione che supera il milione di abitanti".
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma anche da quelle parti gli immigrati occupano abusivamente gli edifici pretendendo un alloggio?
Sempre internet mi viene in aiuto:
"gli immigrati costituiscono il grosso della manodopera, qualificata o meno. Ma, soprattutto, sono i più disponibili e i meno cari. E, come tutti gli stranieri, si interessano meno degli arabi alla politica.Un campo d'attività comunque rigidamente precluso agli immigrati.Non che questi ultimi rivendichino un simile diritto. Esiste sicuramente un certo risentimento latente. «Ce la passiamo piuttosto bene qui - spiega un indiano, venditore di ortaggi all'ingrosso - ma è davvero frustrante non poter essere proprietari della propria casa». Come tutti, quest'uomo sembra tuttavia rassegnato a rispettare l'implicito contratto tra locali e immigrati su cui poggia tutta la baracca: una città globale, che non ha però nulla del melting-pot; piuttosto una nuova Torre di Babele.Chi viene qui lo fa per lavorare, ed è invitato a ripartire quando ha finito. Solo chi guadagna più di mille dollari al mese può portare con sé la propria famiglia. Alcuni sono venuti da molto tempo e si sono arricchiti, mentre sono sempre di più gli stranieri che nascono in loco. Ma la cittadinanza è concessa solo con lo speciale permesso, raramente accordato, del monarca. Neanche i manager più brillanti posseggono interamente la loro impresa, perché il 51% deve essere formalmente in mano ad uno «sponsor» locale. Tuttavia, se tutto va come previsto, lo sponsor si limita a percepire una commissione annua."
Il dubbio s’insinua nella mia testa: anche in questo caso dobbiamo parlare di razzismo?
Amnistia e dintorni
Tutti si scandalizzano perché ieri i parlamentari hanno disertato in massa l'Aula e non hanno partecipato alla seduta riguardante amnistia, indulto e grazia. Io tutto questo scandalo non lo vedo, i parlamentari rispecchiano esattamente il pensiero medio del Popolo italiano sull'argomento e vale a dire: non interessa anzi, se i giornalisti frequentassero di più i mezzi pubblici scoprirebbero che la "gente" non si arrovella affatto sull’amnistia semmai, la domanda più frequente in giro è: " ma perché invece di liberarli non costruiscono altre carceri?"
E' vero che i nostri rappresentati in Parlamento hanno il compito di risolvere i problemi ma su argomenti come questi (poiché ci si riempie sempre la bocca di parole come democrazia, stato di diritto, ecc.) dovrebbero essere i cittadini a deciderlo attraverso un referendum semplice "volete l'amnistia si o no? Punto. Senza fare campagne politiche pro o contro ma semplicemente chiedendo il parere del Popolo italiano.
Ovviamente ciò è impossibile sarebbe troppo facile e soprattutto non permetterebbe di sprecare fiumi di inchiostro.......probabilmente anche il mio.
Calo delle vendite per i regali di Natale
Il 26 dicembre tutti i telegiornali e radio giornali si sono affrettati a farci sapere ciò che hanno affermato le associazioni dei consumatori vale a dire, che per le spese dei regali natalizi c'è stato un calo delle vendite del 15-20%.
Ora: come fanno già a sapere l'entità del calo visto che i negozi hanno chiuso alle 19.30 del 24 dicembre? Hanno fatto i conti il giorno di Natale? Non ci credo neanche........
Ho parecchi amici che lavorano in negozi (in settori diversi alimentari, giocattoli, profumi, ecc.) tutti e sottolineo tutti mi hanno assicurato che le vendite rispetto agli anni scorsi sono aumentate.
Io stesso non ho diminuito il budget per i regali e da un rapido giro presso parenti e amici ho potuto constatare lo stesso.
Ma allora chi è che tira fuori ‘ste fandonie?
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