venerdì, aprile 13, 2007

L'editoriale di Luca


La Chinatown milanese


E’ paradossale che un popolo tanto remissivo in patria, nonostante l’abnorne numero (1.313.973.713 nell’anno 2006), dove nessuno quasi si permette di urinare senza il permesso degli oligarchi al potere, sia invece tanto violento e si ribelli in terra straniera dove, ospite o residente, è tenuto, o dovrebbe esserlo, a rispettare le regole e le leggi di quel paese.

I fatti di via Sarpi a Milano, nella così detta Chinatown milanese, sono gravi. Molto gravi. Non è ammissibile che una banale multa, sia essa di divieto di sosta o di occupazione di suolo pubblico, venga presa a pretesto per scatenare una guerriglia urbana di tal genere.

Tutti coloro che vivono, transitano, si trastullano sul nostro territorio sono obbligati a rispettarne le leggi senza distinzione di razza, sesso e religione.

Sarebbe ora che noi occidentali sollevassimo la testolina da sotto la sabbia e ci accorgessimo che non possiamo più permetterci, con una popolazione che invecchia a dismisura, il lusso di far finta di niente per il quieto vivere.

Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, nel giro di soli 50 anni, se il tasso di fertilità non cambierà, la popolazione della Spagna diminiurà di 4 milioni di persone e quella dell’Italia di un quinto. In totale la popolazione indigena europea diminuirà di 14 milioni. Mentre ovviamente le popolazioni africane e asiatiche sono in esplosione.

Qualcuno vuole iniziare a pensare al futuro?

I fatti di Milano, dove una coraggiosa donna Sindaco cerca di far rispettare le Leggi esistenti, sono un campanello d’allarme.

Forse un giorno succederà come in Sudafrica dove per anni un manipolo di bianchi governava uno maggioranza di neri, o forse, saranno gli europei a soccombere in casa propria.

E per favore, che nessuno mi venga a parlare di razzismo.

Luca

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Se quello che è avvenuto a Milano fosse avvenuto in Cina, avrebbero sparato in testa senza tanti problemi ai manifestanti.
Il tristemente ridicolo è la nota diplomatica del capo del governo cinese, al quale i nostri servi governanti non avranno il coraggio di rispondere adeguatamente.
Ciao

venerdì, aprile 13, 2007 11:41:00 PM  
Blogger Icaro said...

Per una volta almeno in parte mi trovo d'accordo con te, Luca (strano, vero? Eh eh!).
Quello che è successo mi ha lasciato senza parole.
Tu la fai un pò catastrofica, immaginando scenari futuri in cui l'Europa diverrà una colonia asiatica, ma sulla questione in sè dei fatti di Milano ti dò ragione.
Una cosa è quando si tratta di rispettare le tradizioni altrui anche in terra nostra, ma qui sembra solo che i cinesi vogliano creare un microcosmo all'interno della Società in cui farsi regole personali non dettate dall'alto.
MA STIAMO SCHERZANDO?!?!?!?

sabato, aprile 14, 2007 6:36:00 PM  

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