venerdì, marzo 09, 2007

Diplomazia


Ogni giorno dopo aver visto la rassegna stampa sono solito scaricare e stampare, dai vari siti dei quotidiani, gli editoriali e i pezzi più significativi per poterli poi leggere sul bus. Così facendo ho un’ informazione e opinione a 360 gradi. Fanno eccezione i giornali prettamente di partito che per principio non leggo. Più perché noiosi che, è proprio il caso di dire, per partito preso.

Oggi ha colpito la mia attenzione un articolo di Claudio Rizza sul
Messaggero.

In buona sostanza nel pezzo si parla di diplomazia e specificatamente del ruolo del nostro Ministro degli esteri Massimo D’Alema.

Premetto che D’Alema è uno dei pochi Ministri di questo Governo che mi piacciono e che ritengo all’altezza del ruolo che ricopre.

Nonostante questo non condivido l’euforia dell’estensore dell’articolo per il ruolo che avrebbe in questo periodo la nostra compagine di governo in campo diplomatico.

Nel pezzo si afferma che nelle altre capitali europee, eccetto gli Stati Uniti, “siamo considerati patner prezioso”.

Mi sembra che Rizza pecchi quanto meno d’ingenuità. La diplomazia come si sa è un’arte e di quest’arte parte fondamentale è l’arruffianarsi il prossimo. La diplomazia europea è in stallo da parecchi decenni ormai, soprattutto da quando l’Unione Europea non riesce a darsi una visione comune sulla politica estera. Ogni governo che si succede al comando della propria nazione è blandito con belle parole dagli altri stati che lasciano il tempo che trovano (succedeva la stessa cosa con il Governo della legislatura precedente).

Sul quotidiano romano si fa esplicito riferimento al successo ottenuto (a suo dire) con la missione in Libano dove, grazie alla diplomazia di casa nostra e alla bravura del nostro Ministro, ci si sta avviando verso una pacificazione, sia tra mille difficoltà, dell’area.

Evidentemente il Signor Claudio Rizza non ha le mie abitudini. Infatti è ormai concorde il fatto che in Libano gli Hezbollah si stanno riarmando di tutto punto sotto gli occhi (tra gli altri) dei nostri soldati che non possono in alcun modo intervenire (le famose regole d’ingaggio). Questo riarmo porterà tra l’altro a possibili scenari di guerra che metterebbero in seria difficoltà gli eserciti stranieri presenti sul teritorio (non lo dico io, lo dicono i maggiori quotidiani).

La diplomazia è arte, non magia... non vediamo a tutti i costi ciò che non è.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

buon week end amico mio. Bacio

sabato, marzo 10, 2007 1:03:00 AM  

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