La fiaccola olimpica
Mancano ormai quattro giorni all’inizio delle Olimpiadi invernali 2006.
Vedremo, se per noi italiani, saranno foriere di vittorie, di cocenti delusioni o semplicemente passeranno alla storia come mediocri e forse, proprio quest’ultima possibilità, sarebbe la più avvilente per tutti noi.
Intanto, dobbiamo registrare le brutte figure e gli orrendi spettacoli che i soliti giullari “de noartri”, contestatori a prescindere, ci hanno regalato a noi e al resto del mondo, sportivo e non. Il detto “tutto il mondo è paese” forse ci aiuta ma non è certo di gran consolazione.
Dopo mesi passati, in qualsiasi modo, ad ostacolare la marcia d’avvicinamento della fiaccola olimpica alla sede dei giochi, ieri l’apoteosi finale con il blocco della Val di Susa da parte dei NO-TAV (tutta un’altra storia si dirà, io non ne sono per niente convinto), con conseguente “salto” direttamente a Bardonecchia.
A pretesto, sin dall’inizio, è stato preso il marchio che sponsorizza la fiaccola: COCA-COLA (scrivo in grande così da evitare eventuali fraintendimenti); a tale multinazionale, ribadiamolo COCA-COLA, si rinfaccerebbe lo sfruttamento (non ho ancora capito bene come) dei popoli più poveri del mondo, bambini, va da sé, compresi. Tralasciamo pure il fatto, che proprio la COCA-COLA investe centinaia di milioni di dollari in attività benefiche. Ovvio guadagnerà anche il triplo ma ricordiamoci che si tratta di una azienda atta al commercio, non alla beneficenza.
Mi chiedo: questi contestatori, detti anche “vogliadilavoraresaltamiaddosso”, per la maggior parte giovani (ma sono molti anche i fuori corso) che evidentemente bevono solo acqua di fonte e the verde depurante, perché non alzano il loro bel culetto d’oro e vanno a protestare (intendo fisicamente non simbolicamente) proprio in quelle Nazioni dove i bambini sono sfruttati realmente, non dalla COCA-COLA o dalla NYKE ma da governanti locali (sfruttati e sfruttatori stesso ceppo d’appartenenza) senza scrupoli?
Troppo facile protestare qui da noi soprattutto, troppo semplice, finita la “festa” (e caciara), tornarsene a farsi le “canne” in compagnia e/o nella migliore delle ipotesi, andare a casa a guardare la TV a tifare (sono sicuro, tra quattro giorni sarà così) la valanga azzurra.
Le Olimpiadi hanno come scopo o almeno dovrebbero avere, quello di unire nella fratellanza, nella pace, nella concordia i popoli TUTTI della Terra.
Questo, ovviamente è utopico, impossibile, inimmaginabile nella società moderna; andava forse bene (il dubitativo ancora una volta è d’obbligo perché nessuno di noi era presente), ai tempi della Grecia antica, quando a “concorrere”, se possiamo utilizzare un termine moderno, erano, solo ed esclusivamente, gli abitanti di quella “terra” (oggi Nazione) che, per spirito di competizione (sportiva? di convenienza? perché era di “moda”?) sospendevano addirittura i conflitti tra “tribù”.
…si dia inizio dunque, a Torino 2006…per favore…”state buoni, se potete”…soprattutto, non rompeteci…le uova nel paniere...
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6 Comments:
per i "vogliadilavoraresaltamiaddosso" ogni posto è buono. Basta che sia sotto i riflettori.
Odio manifestazioni e manifestanti, userei la fiaccola olimpica sotto i loro ciletti nullafacenti.;-)
Buona settimana. un bacio
Sonia (Animadivelluto)
*culetti :-D
Lo sappiamo tutti che la Val di Susa, opportunamente lubrificata da qualche tonnellata di banconote da 500€, diventerebbe magicamente terreno edificabile anche per costruire un campo di concentramento, non solo una ferrovia.
Ma andì a laurà! (Barbùn!)
Al posto di fare proteste inutili andassero a raccogliere pomodori in campania..
braccia rubate all'agricoltura!
Saluti
Francesco PISA
grazie per i complimenti
TORINO 2006: L'IMPORTANTE E' GUERREGGIAR
foto-teschi-
.
Guerrilla radio sta con chi è stato definito Eversivo.
Le manifestazione di protesta contro le Olimpiadi
trovano ampia giustificazione nei riguardi di una rassegna sportiva
che nel corso degli anni si è vista completamente
snaturare da quegli ideali di fratellanza e di lealtà
cui si fece precursore il barone De Coubertin.
Si sente parlare da tempo di "tregua olimpica" in occasione dei giochi;
si dovrebbe chiedere allora,
A Laura Bush arrivata a Torino per l'inaugurazione,
se suo marito Bush rispetterà questa tregua evitando di lanciare bombe
e seminare morte per tutto il periodo delle olimpiadi nel martoriato Iraq.
C'è da riflettere inoltre su quali siano i reali benefici
e quali gli appurati sprechi
della messa in opera di tremila milioni di euro di investimenti
(per lo più pubblici) per preparare Torino e le sue valli all'evento.
Esempio di spreco la pista di bob a Cesana,
la più complessa e travagliata opera di Torino 2006,
Un serpentone di cemento e ghiaccio lungo 1.435 metri, costruito ex novo su una superficie di 170 mila metri quadrati con sbancamenti e disboscamenti .
Costo 70 milioni di euro, gare olimpiche previste 8.
E dopo non si userà più, o quasi ( la pista è tecnica e difficile,
si raggiungono i 130 chilometri all’ora, tempo medio di una gara 53 secondi).
A Pragelato c'è l’altra infrastruttura più contestata di questi giochi:
(si poteva evitare, in quanto la Francia aveva offerto la medesima infrastruttura posta nel suo confine)
due trampolini olimpici (130 metri di dislivello), che, una volta finiti i giochi , non si sa bene come riutilizzare. Anche perchè sono solo una decina gli atleti in tutta Italia abilitati a utilizzarli.
3 villaggi per gli atleti e 7 per i media dislocati a Torino, dopo le Olimpiadi dovevano essere riconvertiti in case popolari,
ma ora i conti non tornano all'amministrazione comunale, e saranno immessi sul mercato immobiliare.
Le multe per chi espone il simbolo olimpico fino a centomila euro.
(vietatissimo l'esposizione dei simboli olimpici nei tipici antichi ristoranti Torinesi,
i 5 cerchi li trovi solo da mcdonald's, fritti pure quelli)
Perfino il braciere olimpica, sa di beffa, (per non parlare dell'arco olimpico rubato al fascismo...)
in tempi di riduzione obbligata dei consumi
il bracere brucerà 8000 metri cubi di metano all'ora per un totale di quasi 3 milioni di metri cubi nei 15 giorni olimpici.
Vale a dire il gas che serve in un anno a un paese di 3500 abitanti...
Ma lo sdegno maggiore scaturisce dalla pagina web http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/dietro_quinte/sponsor_ufficiali_profili.html#finmeccanica
nel sito ufficiale dei Giochi, alla voce sponsor ufficiali.
Se si clicca su www.finmeccanica.it
ecco che si sprigiona sullo schermo il reale spirito olimpico di Torino 2006:
--foto--
La constatazione che queste Olimpaidi sono ARMATE,
come ha denunciato Alex Zanotelli
sollecita più numerose e motivate forme di protesta.
Anche perchè queste notizie sono abilmente occultate
dall'interesse dei media.
.
Non bastava ricevere finanziamenti dalla bibita che uccide in colombia,
ne da una multinazionale della ristorazione
che se ne fotte dei diritti dei lavoratori
e investe in prodotti OGM ai danni dei consumatori,
era proprio necessario
"accettare per sponsor una fabbrica d'armi? "
.
Alla fine però una cosa ci dispiace per finmeccanica,
sarà l'unico sponsor senza squadra.
.
Sì,
tutti i suoi "atleti" sono impegnati a vincere una medaglia
in Iraq o in Afghanistan.
Guerrilla radio
Caro Signor "guerrilla radio", per favore, evitiamo questi proclami da anni 70 e soprattutto non mischiamo tutto e tutti.
Mi fa piacere che tu abbia letto il mio articolo e che abbia espresso il tuo punto di vista, denunciando anche gli sprechi.
Purtroppo, però, vedo che non hai colto l'essenza del mio articolo. Allora ripeto il concetto:
TROPPO COMODO PROTESTARE QUI. TROPPO COMODO PRENDERSELA CON COCA-COLA E MC DONNALD'S (poi magari mi spieghi come la coca-cola uccide). Partire e andare a protestare dove i fatti avvengono realmente, contro quei governanti locali che sfruttano i propri concittadini, sarebbe un buon punto di partenza.
Per finire: io su questo blog ci metto la faccia...Tu sul tuo?
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