giovedì, giugno 22, 2006

Orario estivo e aria condizionata

Di seguito l’e-mail che questa mattina ho scritto all’AMT (Azienda Mobilità e Trasporti) di Genova

Spettabile AMT, buongiorno.

Dal 12 giugno, data di entrata in vigore dell’orario estivo (1A fase), sulle varie linee e sui singoli autobus si viaggia a pieno carico, leggasi “a tappo”.
Questo perché secondo una Vostra, singolare e bizzarra, interpretazione della natura umana, chiuse le scuole, tutti noi ci rechiamo allegramente e gioiosamente al mare e/o a fare compere e non… al lavoro.
Il fatto di aver distribuito autobus da 18 e 12 metri sulla rete non ha migliorato la situazione perché, se ad esempio sulla linea 20, cambiate la frequenza da 3 a 20 minuti non serve un autosnodo ma eventualmente un treno (brutto esempio questo, visto lo stato penoso e pietoso in cui si viaggia con le Ferrovie dello Stato).
So perfettamente che la frequenza dei tre minuti sul 20 non è mai esistita ma quella dei venti (minuti) esiste… eccome!
Lasciamo comunque perdere questa polemica ormai vecchia quanto la storia della Vostra (nostra) azienda di trasporto.

Mi preme qui sottolineare le difficoltà che hanno i Vostri autisti nell’usare l’aria condizionata.
Non riesco a capire perché si debba viaggiare su autobus dove non si riesce neppure a respirare (l’autista ha il finestrino quindi è un privilegiato) oppure, su autobus dove la temperatura interna è sotto la media dell’umana sopportazione.

Ho girato sui mezzi pubblici di mezzo mondo e da buon osservatore posso dire che ovunque esistono autobus con aria condizionata, il conducente, oltre ad aprire la stessa, apre anche i tettucci. Questo semplice e banale accorgimento, sconosciuto ai Vostri autisti, permette all’aria esterna (calda) di entrare all’interno del mezzo e miscelarsi con l’aria interna (fredda) dando così origine ad una temperatura praticamente perfetta.
Per la gioia dei nuovi (Vostri) soci francesi, cito la “RATP” di Parigi o la “Ligne Cote d’azur” (ex SUN) di Nizza.

Quando i Vostri autisti scioperano per motivi economici (sacrosanto diritto, per carità) ci chiedono di capirli. Quando però noi utenti, anzi, come si usa dire oggidì, clienti, facciamo notare (all’autista) che non si respira, questo nella maggior parte dei casi, risponde scorbuticamente, anzi permettetemi l’ardire… con “scazzo”.
Capisco lo stress e i problemi di famiglia che attanagliano i conducenti di mezzi pubblici. Mi permetto, però, di fare notare che non posso, io utente, pardon, cliente, farmene carico.

Per ora mi fermo qui. A tutti Voi una buona giornata e buon lavoro… capisco perfettamente che non è facile gestire questo tipo di azienda.

In fede, Luca

Per la cronaca ho saputo che proprio questa mattina, su Telecittà (emittente locale), il portavoce dell’ azienda, a segiuto delle numerose telefonate di protesta che pervenivano in redazione (e in azienda) ha balbettato quanto segue:

“eee… mmm… bebebe… si lo so che gli autobus sono troppo pieni… ma pensavamo che con la chiusura delle scuole i viaggiatori si sarebbero di molto ridotti… cercheremo di studiare una soluzione”.

Quando cominceremo a prendere a calci in culo questi inutili, incompetenti, inconcludenti, insulsi… ecc., ecc., ecc.?


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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

buonanotte...

venerdì, giugno 23, 2006 2:02:00 AM  

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