giovedì, dicembre 14, 2006

Il Natale si avvicina

Prendo spunto da un fatto di cronaca per buttar giù alcune considerazioni probabilmente confuse.

Ieri alcune maetre (si potranno definire tali?) di una scuola materna (quindi parliamo di un asilo) hanno deciso che non era il caso di svolgere la consueta recita e i canti di Natale.

La motivazione è stata che “nell'istituto ci sono anche diversi bambini figli di extracomunitari non cristiani e una eccessiva enfatizzazione del Natale come festa religiosa avrebbe potuto in qualche modo risultare offensiva”

Volendo sintetizzare potremmo dire che si è “oscurata” (prendo a prestito il termine dal Corriere della Sera) la nascita di Gesù per non turbare la sensibilità dei pargoli non cristiani… o dei loro genitori?

Orbene, senza entrare nel merito dell’aspetto religioso, conterà comunque qualcosa essere cristiani, oppure no?, di questa importante festività, mi chiedo di cosa cavolo stiamo parlando.

Da che mondo è mondo a Natale si è sempre recitato, cantato, fatto l’albero e il presepe. Se non vi è capitato lasciatevelo dire, vi siete persi qualcosa.

Presto quei piccoli cresceranno (troppo presto) e impareranno a convivere con le brutture e storture del mondo. Gli resterà però un ricordo quello del Natale da piccoli. Se non avete neppure il ricordo… be’ auguri) .

Capisco la globalizzazione, i flussi migratori tra popoli, l’interazione tra razze ma ognuno deve essere orgoglioso delle sue radici. Magari a volte possono starci strette ma sono quelle… altri popoli avranno le loro.

Siamo in Italia, non in Mozzambico o nel Tibet e se permettete pur accogliendo a braccia aperte i nostri fratelli mussulmani (così almeno il credo cristiano vorrebbe) non possiamo permettere che le nostre tradizioni siano accantonate o cancellate per non offendere chichessia.

Quando i piccoli diventerannno grandi decideranno se diventar cattolici, protestanti, mussulmani, ebrei, mormoni, ortodossi, indù, atei o quello che diavolo vorranno.

Da piccoli, prima che diventino grandi però, lasciamoli liberi da queste questioni e non “incastoniamoli” nel grigio della laicità a tutti i costi.

Insomma, care maestre, fateli tranquillamente cantare questi piccoli e non vi preoccupate dell'eventuale "enfatizzazione"; anche chi è mussulmano non si offenderà… è un asilo non un’università.


Avranno comunque imparato un nostra tradizione divertendoisi... senza nessuna imposizione.

">Link

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Condivido a pieno!
Poveri bambini.. facciamoli sognare il più possibile visto il futuro incerto!
E' terribile come l'occidente stia perdendo la sua identità
storico-culturale e sociale e questo è dettato (secondo me) ormai dalla paura di attentati.
Il terrorismo ideologico è il più terribile di tutti, poi si preoccupano sempre di non offendere la religione musulmana e le altre religioni?
Parlando poi di presepe e tradizioni netalizie le maledette multinazionali dei centri commerciali hanno eliminato dalla distribuzione le statuette e gli accessori del presepe! che tristezza! e come dice il mio capo: il business è il business!

venerdì, dicembre 15, 2006 9:14:00 AM  

Posta un commento

<< Home