"L'EDITORIALE DI LUCA"
Quante volte al giorno e in quanti posti vediamo queste scritte?
Ovunque nelle nostre città, nelle stazioni ferroviarie, nelle metropolitane, in aeroporto sono installate telecamere a circuito chiuso per la video sorveglianza.
Servono, dicono, per tutelare la nostra sicurezza.
Ma servono davvero? I fatti di Roma, dove una ragazza è stata assassinata (perché di questo si tratta non di un incidente come ci vogliono far credere le due balorde) in metropolitana, dicono di no.
Scopriamo che le immagini servono in fase postuma. Servono cioè a risalire a chi ha commesso il reato (complimenti peraltro, nel caso romano, alle forze dell’ordine per la celerità), ma non a sventarlo.
Ervamo convinti, o forse ci speravamo, che dietro quell’occhio elettronico qualcuno scrutasse, magari spiasse, ma in caso di bisogno intervenisse ad aiutarci prontamente.
Non è così, nessuno controlla in diretta le immagini. Siamo dunque in prima linea. Siamo sempre e comunque in pericolo.
Magra è dunque la consolazione della famiglia di Vanessa perché giustizia sarà fatta grazie alle telecamere.
La vita umana non ha prezzo!
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