mercoledì, maggio 31, 2006

Barometro


Chi cavolo ha riacceso l'iverno?

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martedì, maggio 30, 2006

Multedo beach


A Genova esiste un posto chiamato Multedo beach. Incassato da una parte tra il porto petroli e le piste dell’aeroporto Cristoforo Colombo e dall’altra la delegazione di Pegli e il porto di Voltri.
Un tempo, questo anfiteatro di pietre e sabbia, era rinomato. Successivamente si è trasformato in un cesso di posto. Da un paio di anni invece è diventata un ottima spiaggia per fare bagni di sole. Il mare, a ben vedere, sarebbe pure invitante e l’acqua, complice il vicino depuratore, pulita ma non so quanto ci si possa fidare. Ad onor del vero qualche temerario che si tuffa c’è… se lo facessi io sono sicuro verrei cristallizzato all’istante.

Un simpatico napoletano (e chi altri poteva farlo?), ha attrezzato la spiaggia con un grande bar in legno (ottima la cucina alla brace), piscinetta per i pargoli, docce e affitta comodi lettini a 2,00 euro l’uno (pure onesto).

In spiaggia abbiamo di tutto, dalla coppietta stile fidanzatini di Peinè alla trans con asciugamano leopardato, dalla mamma con i figlioletti, all’anziano pensionato che fa le parole crociate.

Mentre mi abbrustolivo, mi è capitato di captare alcune conversazioni… naturalmente di alto livello.

Due amiche: Mariaaa hai messo su qualche chiletto di troppo quest’inverno eeee… ma che sta dicere, pecche mi offendi assai in malo modooo… tu si proprio strunzaaa assaiiii… bastarda (quando si dice l’amicizia).

Due ragazzi: mi accompagni a vedere la partita a Pegli?… nooo ti prego non mi interessa…. E dai solo due minuti… solo due?… Si solo due… vedi che non ne hai voglia neppure tu? Lascia perdere (quanta saggezza).

Due ragazze: belin quello è troppo bbuono, cazzo come me lo farei… belin io ci provo… dai cazzo, devo troppo dargliela (troppooo giusta).

Mamma e figlia: Valentina vestiti che dobbiamo andare… Valentina ho detto vestiti… Valentinaaa muovitiii… Valentinaaa minchia, belin (sempre di pari passo in queste occasioni), porca troia, vaffanculo e che cazzo ho detto muovitiii puttana Eva (il vero metodo Montessori per crescere i figli)..

Tra tutti i presenti nessuno appartenente al sesso maschile fumava… le donne (bambine escluse, per fortuna) tutte con la siga tra i denti e il pacchetto in mano…no comment.


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lunedì, maggio 29, 2006

Vergogna!


Ieri, vedendo le immagigini che documentavano la visita del Papa ad Auschwitz, mi è venuto alla mente quando, qualche anno fa, ho visitato il campo di concentramento di Dachau in Germania (vicino Monaco di Baviera).

Era un sabato mattina di ottobre. L’aria umida, pesante, con una nebbiolina all’orizzonte.

Varcato il cancello un religioso, gelido silenzio ci ha (mi ha) assalito. Il reticolato di filo spinato, inframezzato da torrette di controllo, si perde all’orizzonte. Delle baracche non vi è più traccia, se non delle prime due minuziosamente ricostruite.

Nel silenzio i miei occhi hanno vagato per l’immenso spazio brumoso e all’improvviso mi è parso di vedere le migliaia di prigionieri ammassati nell’ampio piazzale dove venivano radunati. Ovviamente la mia mente era influenzata dai film che avevo visto al cinema o in televisione. Resta il fatto che l’aria che si respirava era pesante e si poteva toccare con mano la drammaticità che fù, in tempi non poi così lontani dai nostri.

Visitai poi le camere a gas (non furono mai utilizzate in questo campo) e naturalmente i forni crematori e le due baracche ricostruite (tutti incassettati).

Nulla però mi emozionò come quel grande piazzale dove l’adunata in estate era alle 4 del mattino e in inverno (bontà loro), complice il freddo (non siamo ai Caraibi), alle 5.

Altra immagine che rimarrà scolpita nella mia mente una grossa fotografia in bianco e nero, dove un uomo era in piedi in una antica vasca colma di acqua da dove partivano due fili per trasmettere corrente… i suoi occhi erano praticamente fuori dalle orbite… e nel suo sguardo si leggeva la disperazione di ciò che stava passando...

Che vergogna!


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domenica, maggio 28, 2006

Mi sono ustionato


Oggi, per la prima volta, la temperatura a Genova si è alzata un pochino. Invece dei soliti 20 gradi avremo raggiunto i 25-26 (nulla di eclatante).

Il cielo, come ormai da mesi, velato tendente al nuvolo.

Quel caldo esagerato che si narra nei telegiornali qui non è mai arrivato, anzi la notte scendiamo a 12 gradi; decisamente freddo per questa città.

Comunque ho passato la giornata al mare (nei prossimi giorni vedrò di mettere giù un pezzo sulle strane creature che popolano la spiaggia).

Ora ho un problema. Complice le nuvole sembro un peperone abrustolito... appena tornato dai Caraibi.

Cosa dico in ufficio dopo una settimana di mutua? Tra l'altro non sono ancora in piena forma e saranno cacchi stare 8 ore al lavoro alla scrivania (fino a oggi ho praticamente vissuto metà delle giornate coricato).

Booo vedremo. Si accettano consigli.

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venerdì, maggio 26, 2006

"FRIZZI & LAZZI... dalla sala della Pallacorda"



“cosa altro è la Politica se non un allegro consesso di burloni, riuniti pomposamente in una sala di tutto rispetto?”




Mamma, mi si son offesi… i Senatori a vita.
Marrano di un giovane Cavaliere ma che si crede? “Noi la fiducia l’abbiamo votata solo perché sapevamo che non eravamo determinanti”… (e noi che pensavamo fossero da quelle parti, stra pagati, a compiere il proprio dovere)…“Noi eravamo già qui quando la tavola l’era rotonda e a presiederla l’era un certo Artù. Il divin Giulio l’era l’apprendista del Merlino (tipico caso dell’allievo che supera il maestro) e l’Oscar Luigi conficò la famosa spada nella roccia” (tanto per mettere i bastoni tra le ruote a qualcuno)… “io, poi, son il livornese, che di mestiere avevo un governatorato al tempo del Pilato.”… “Mica l’è colpa nostra se non è ancora tempo d’andà a giocare a bocce… nel frattempo che facciamo?.. ci mettiamo a fiduciare”.
Interessante poi la spiegazione del Kossiga (scritto con la K, come faceva un certo giovane D’Alema quando lo voleva “impiccimentare” perché di mestiere faceva il picconatore) “non accetto lezioni da un Paperon de Paperoini”… (non è lo stesso Kossiga che un paio di anni orsono scriveva al caro amico Silvio “attento, Massimo ti vuole fregare”?).

Intanto il neo Presidente della Repubblica si è messo a fare il custode del Quirinale, accompagnando intere scolaresche a visitare il palazzo. All’uscita dispensa loro copie della Costituzione come facevano un tempo i vecchi parroci con i santini all’uscita dal catechismo. “Spero vi possiate appassionare a questo libro che è l’unico che conta”. Un paio di domande Presidente: Come può un ragazzino di 10 anni (ma chi gli ha messo il cravattino a quello che sta davanti?) appassionarsi ad una Costituzione? Non è meglio lasciarli fuori da queste cose e farli divertire? Come mai si preoccupa di distribuire un libro di questo genere? Il fatto che ci sia un referendum alle porte c’entra qualcosa? Non doveva rimanere neutrale?… Ha ragione Presidè, sono più di un paio queste domande… chiedo venia.

Andiamo avanti. Finalmente si inizia a delineare la strategia del nuovo Governo… o almeno credo.

Quanto parlano questi Ministri e sottosegretari (pare siano 101, come la carica… ma chi li paga?)… ragazziii… avete sentito il Prof? “Basta, fate silenzio-o-o… non dovete esternare!”. E infatti:
Bonino si augura la traduzione del manifesto di ventotene in arabo (cavolo, assolutamente da fare come prima cosa, me la segno). D’Alema dice che bisogna essere europeisti e atlantisti, filo-palestinesi e filo-israeliani, (insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte… ma non facevano così i Democristiani?). Le truppe dall’Iraq vanno ritirate subito che non vuol dire adesso ma nei tempi e modi stabiliti (cioè come aveva già deciso il Berlusca). Damiano afferma, via le assunzioni a tempo determinato, solo quelle a tempo indeterminato (ma certo, obblighiamo gli imprenditori ad assumere per Legge? Oppure mettiamo su delle fabbriche di Stato? In questo caso, chi paga?). Bindi (tesoraaa così candida e ingenua, ha smesso pure l’impermeabile alla Tenente Colombo) regolarizziamo subito le coppie di fatto (Santa Rosaria, temo Tu abbia dimenticato di farne cenno al Benedetto che nel Vaticano è sedicesimo… ha un caratteraccio… e Tu sei tandooo devota… tanndooo devota… guarda che te scomunica sà). La Turco dichiara che subito permetterà la vendita in farmacia, senza ricetta, della pillola del giorno dopo (alèèè… scopataaaa liberaaa… da un estremo all’altro, Storace manco la voleva sperimentare, la Turco addirittura la regala). Visco… vabbè, Lui straparla sempre, di tasse naturalmente. Come sempre si fa scappare cose che non dovrebbe dire e che poi il giorno dopo deve ritrattare. Sarà mica geloso del fatto che è stato messo li solo come vice? Poi chi abbiamo? A si, il ponte non si fa… no, no, no (Bianchi)… invece il ponte sa da fare (Di Pietro)… i famosi conflitti di attribuzioni di cui scrissi nell’articolo della settimana scorsa. Gentiloni invece parla di televisione senza manco sapere come funzioni. E sul conflitto di interessi (ancoraaa? Ma quando cacchio capirete che agli italiani non interessa?) ci vuole il “blind trust” (ma guarda, nel 94 lo disse un certo Silvio da Arcore e tutti gli saltarono addosso, lo ricordo bene perché litigai con Agostino, mio conoscente, che bollava la cosa come ridicola). Pecoraio Scanio annuncia che si occuperà di salvare l’orso della Baviera (Alfonso, se ne occupa già il Papa che è di quelle parti, pensa alle mille altre cose da fare in Italia, grazie). Ferrero annuncia la regolarizzazione di 480.000 immigrati ma non chiamatela sanatoria… scoppia la lite in coalizione… Amato stoppa il tutto con un… vedremo (anche perché pare si sia incazzato il Colonnello libico).

Nell’emiciclo apparizione gaudiosa, a sorpresa, del Piero (Fassino, naturalmente) che comunica: “dobbiamo fare le primarie per scegliere il leader dell’Unione”… tra l’imbarazzo generale qualcuno ha sussurrato…”psss, psss, psss Pierooo le abbiamo già fatte… il capo è Romano”… “nemmeno per sogno” ha tuonato, “ormai Lui è il Presidente del Consiglio”… povero Prof manco ha iniziato che già lo vogliono far fuori.

Concludiamo con l’opposizione. Buttiglione ha dichiarato che la prima cosa che farà, se verrà eletto Sindaco di Torino, sarà quella di riunire tutte le categorie che si occupano di solidarietà e di carità.
Monsignor Rocco, infatti, officerà la Santa Messa in Duomo e a seguire distribuirà coroncine benedette (letto rigorosamente con le e larghe) dicendo il rosario casa per casa… acorete numerosi.

Casini dichiara che domenica prossima inizierà la riscossa della CDL (Pierferdi, scusa, prima di tutto non c’è nessuna riscossa da fare visto che già metà degli elettori Vi hanno votato, secondo le amministrative nulla hanno a che fare con le politiche, terzo, hai per caso dato una occhiata a chi avete candidato a Sindaci?… siamo seri su, le prossime sono già perse in partenza)

Ultim’ora. Moretti ci fa sapere da Cannes che questo Governo non gli piace (caro Nanni ti suggerisco di fare un nuovo film, magari con il titolo il camaleonte o, in alternativa, il gambero). Montezemolo, al solito, detta l’agenda anche al nuovo Governo (visto che sei sempre il primo della classe, Luca, perché la prossima volta non provi a candidarti?). Il prof gli ha subito risposto, borbottando, “sono veramente felice-e-e che nei miei appunti trovo gli stessi termini usati dal Presidente della Confindustria” (che vuoi che ti dica Romano, avrete lo stesso autore che vi scrive i testi… sai per risparmiare… aaa se non te ne fossi accorto, ti ha appena cassato sulla Legge Biagi e dintorni… fossi in te non sarei tanto felice-e-e).

Per questa settimana, dalla sala della Pallacorda è tutto. Frizzi & lazzi vi aspetta tra 7 giorni.

Buon fine settimana.


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giovedì, maggio 25, 2006

Non capisco


Proprio non capisco, mi rifiuto di capire.

Prendiamo il Processo di Cogne. Non entriamo nel merito del dibattito e neppure addentriamoci in verdetti di innocenza e/o colpevolezza. Non spetta a noi, non ne abbiamo i titoli.

I telegiornali di oggi ci hanno fatto vedere che il Processo si è trasferito, per un giorno, sul luogo del delitto.

Cosa abbiamo notato? Uno stuolo di giurati pubblici, intenti a setacciare i prati attorno alla villetta, in cerca di un fantomatico mestolo di rame.

Ci state prendendo per il culo?

Intanto i giurati, tutti vecchi (motivo? Non è dato saperlo. Anzi, i giornalisti non si sono neppure premurati di rilevarlo), sembravano uno di quei gruppi in gita promozionale per vendere pentole.

Poi, tutti accucciati a sfregare, con i piedi, i cespugli d’erba.

Ma quanti cacchio di anni son passati? Ma che ve cercate? Ma è questa la Giustizia in Italia?

No, no, mi spiace ma proprio mi rifiuto di capire.


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Pregunta


Ho visto, nella trasmissione di Fabio Volo “italo-spagnolo”, un curioso servizio.

Un signore sui 50 girava per Barcellona in bicicletta completamente nudo. Il personaggio in questione asseriva che questo è un suo diritto riconosciuto dal Parlamento spagnolo e dal Comune della città. Farlo, continuava il tizio, mi da una sensazione di libertà. Il servizio si concludeva dicendo che tutti in Spagna possono farlo ma nessuno si mette nudo perché non ne sono informati (non sarà che semplicemente non ci pensano proprio?).

Non voglio entrare nel merito della Legge. Non ne intuisco la necessità (evidentemente Aznar aveva già fatto tutto se, è vero come è vero, che Zapatero si occupa solo di belinate); ne percepisco però, il cattivo gusto.

La domanda, anzi la pregunta, che mi pongo è la seguente: perché, ovunque nel mondo, coloro che rivendicano pervicacemente i propri presunti (la presunzione è sempre d’obbligo perché ciò che può sembrare giusto per me può non esserlo per il mio prossimo) diritti (che poi “manifesta” puntualmente ai quatto venti) è sempre e rigorosamente un cesso?

Il personaggio in questione non era solo passatello (forse il cervello inizia a risentirne) ma era pure orribile e soprattutto sfoggiava una panza degna di questo nome.


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mercoledì, maggio 24, 2006

Che vita...


Per la serie non facciamoci mancare nulla, eccoci (da quando siamo diventati così presuntuosi?) alle prese con un bel virus intestinale. Dopo i mali di stagione e l’allergia una bella dissenteria con febbrone non potevo certo perdermela (pare sia molto in voga in questo periodo).

Dicono non stia bene rendere pubblici i propri malanni. Forse è vero. Essendo però testardo, contro corrente e un po’ vanitoso, eccomi qua a spiattellare sul mio stato di salute. Se poi qualcuno mi spiega cosa ci sia di vanitoso in tutto questo… mi fa un piacere.

Non scrivo altro. Non ne sono in grado. La febbre è passata ma gli strascichi continuano. Ci vorrà una settimana dice the doc. Rassegniamoci (ancora con sta’ presunzione). Magari domani scrivo qualcosa.

Ciaux a tutti.


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venerdì, maggio 19, 2006

“FRIZZI & LAZZI… dalla sala della pallacorda”



Ho deciso di chiamare questa rubrica politica del venerdì “Frizzi & lazzi… dalla sala della Pallacorda”. Un po’ perché le mie analisi (serissimeee) non vogliono essere la verità scesa in terra e un po’ perché, cosa altro è la Politica se non un allegro consesso di burloni, riuniti pomposamente in una sala di tutto rispetto?

Anche questa settimana è stata parecchio importante. Il Prodi II°, inteso come Governo, ha giurato.

Non potendo ancora giudicare il suo operato mi limito a fare alcune considerazioni e a pormi delle domande.

La cosa che subito salta agli occhi è lo “spacchettamento” dei ministeri. Va bene dover accontentare (o scontentare) tutti ma quanti ne ha creati? Soprattutto, quanti doppioni ci sono? Alcuni esempi: Economia-finanze e Sviluppo economico. Infrastrutture e Trasporti. Istruzione e Universita'-ricerca.
Diritti delle pari opportunità e Politiche Giovanili-Attività Sportive e Politiche per la Famiglia.
Va bene che ogni singolo Ministro (e sottosegretario/i) si occuperà di una parte specifica ma tutta questa operazione quanto ci costerà? Solo di auto blu quante ne abbisogneranno? Quanti conflitti di attribuzione (per ogni singolo problema) a questo e/o a quel ministero sorgeranno?

A detta di tutti i commentatori, il Governo è su due livelli. Uno forte, composto da personalità di rilievo e uno tanto per fare, per accontentare. Lucia Annunziata, su La7, ha asserito che la parte nobile (Prodi, D’Alema, Rutelli, Amato) darà garanzia di stabilità e durata. Ne siamo proprio sicuri? Prodi e D’Alema, D’Alema e Rutelli, Amato e D’Alema, ho i miei dubbi. D’Alema, che a furia di tirarsi indietro rischiava di rimanere fuori dalla porta, rinuncerà ad un ruolo da protagonista o, cercherà di appannare la visibilità di Rutelli (la famosa guerra dei vicepremierati) e ancor di più di Prodi? (non sarebbe la prima volta).

La questione donne (tutte incazzate) dove la mettiamo?. Si era promesso il famoso 50 e 50 come in Spagna. Con rammarico ma il buon Prodi, ha dovuto rinunciarvi. Capita. Peccato però che su sei (i sottosgretariati non hanno la stessa valenza) solo una e mezza (Turco per intero, Bonino per metà) abbia il portafoglio (quindi di peso). Ragazzeee… sarà per la prossima, dai.

In generale non possiamo dire che questo Governo di sinistra-centro abbia entusiasmato come fece Zapatero in Spagna. A questo proposito apriamo una parentesi di politica estera e analizziamo proprio (essendo un estimatore) quella della penisola Iberica. Qui da noi, tutti a favore della grande svolta zapateriana. Tutti a dire che gli spagnoli sono entusiasti del loro Presidente. Personalmente continuo a pensare che avremo il quadro della sua reale forza solo e soltanto dopo le prossime elezioni politiche. Anche dal punto di vista economico le notizie che giungono non sono più così rosee come un tempo e l’alta disoccupazione unita al diffuso precariato fanno il resto. Inoltre è indubbio che da quando è salito Zapatero al potere (con la sua politica estera) la Spagna, “internazionalmente” parlando, non ha più contato nulla. Chiusa parentesi.

Tornando a casa nostra. Mastella alla Giustizia (Guardasigilli mica bau bau, micio micio), Amato agli Interni (non era il braccio destro di Craxi, che a sua volta incarnava tutto il male del mondo?), Rosy Bindi alla famiglia (quale, quella normale o quella delle coppie di fatto? Qui continua il simpatico dibattito tra me e Francesco), Di Pietro (infrastrutture), appena giunto al tavolo per giurare, salta la luce. Che sia un presagio? A proposito dell’ex PM. Patetica la minaccia di non votare la fiducia, perché all’ultimo minuto è stato fatto saltare il ministero a Leoluca Orlando. Il tutto prontamente rientrato (strano) dopo l’assicurazione di un “viceministrato” (si può dire?) non si capisce bene di cosa. Simpatico, il neo Ministro ai trasporti Bianchi (canuto e capellone). “niente ponte sullo stretto e forse niente TAV” Ma si dai, sogniamo gli aquiloni e i bambini che corrono nei prati. Di muoverci velocemente e di agganciarci al resto d’Europa che ci frega (vuoi mettere Danimarca e Svezia che in men che non si dica hanno costruito un mega ponte per collegarsi rapidamente). Bello il siparietto del passaggio di consegne tra Cav. e Prof.. Sorridenti, felici, giocosi e scherzosi (ci prenderanno mica per il culo?). Nel frattempo, scusate, qualcuno ha più visto il Piero? (Fassino ovviamente) e della manovra di aggiustamento di bilancio? Non sembrerebbe più necessaria (non eravamo in condizioni inenarrabili economicamente parlando?). Anche Romano come Silvio viene frainteso (deve essere la maledizione di Palazzo Chigi) le truppe vanno ritirate dall’Iraq pareva avesse detto ieri. No, non mi avete capito ha detto oggi il Prof.. Si ritireranno nei tempi e modi stabiliti. Dal precedente Governo, aggiungo io. Complimenti poi a comunisti italiani e rifondaroli. Ieri hanno detto, riconosciamo subito il nuovo Governo palestinese e il gruppo dirigente di Hamas. Questa notte, manco a dirlo, botte da orbi tra fazioni interne al gruppo. Altri porta sfiga?

Concludiamo con le parole del Professore durante il dibattito sulla fiducia. “Questo è un Governo forte!”

Risultato finale, 165 (di cui 7 Senatori a vita) a 155. Differenza 10 (di cui 7 Senatori a vita). Pregategli tanta salute… Al Governo?... no, ai Senatori a vita.

Buon fine settimana a tutti e a venerdì prossimo con “frizzi & lazzi… dalla sala della Pallacorda”.

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giovedì, maggio 18, 2006

The Da Vinci Code


La polemica di questi giorni è parecchio rovente.

Il romanzo in questione è certamente un bel libro ma come tale, a mio avviso, deve essere considerato.

L’uscita del film, che avverrà domani, è già stata, nonostante le forti aspettative che aveva suscitato, bollato come noioso. “Altro che blasfemo… una noia mortale” hanno dichiarato la maggior parte dei critici cinematografici presenti a Cannes nei giorni scorsi.

A quanto mi dice
Marco, che ha seguito con attenzione la marcia di avvicinamento all’evento (ovvio che se ne sia occupato Lui… dovevo forse farlo io?) il fiasco di critica (che non è detto corrisponderà a quello di pubblico) era facilmente prevedibile. Infatti pare (ma tutti noi lo scopriremo solo a partire da domani) sia troppo fedele al libro. Un film, per sua natura, non può descrivere per filo e per segno ogni minimo particolare e ogni singola azione come nel libro altrimenti, il risultato sarà quello di un barboso polpettone.

Personalmente mi sono avvicinato a questo libro tenendo ben presente cosa c’era scritto nella prima pagina: “ROMANZO. QUESTO LIBRO E’ UN’OPERA DI FANTASIA. PERSONAGGI E LUOGHI CITATI SONO INVENZIONI DELL’AUTORE E HANNO LO SCOPO DI CONFERIRE VERIDICITA’ ALLA NARRAZIONE. QUALSIASI ANALOGIA CON FATTI, LUOGHI E PERSONE, VIVE O SCOMPARSE, E’ ASSOLUTAMENTE CASUALE”.

Sempre Marco, che si è proprio sbizzarrito nelle ricerche, mi fa sapere che la precisazione di cui sopra, sarebbe stata messa solo nella versione italiana (per mitigare l’irritazione della Chiesa?) e che addirittura, nelle altre versioni, si affermi che la storia è vera perché basata su fatti ben documentati. Se questo sia vero, non mi è dato di sapere in quanto, non ho mai visto una versione straniera.

Tra le tante critiche al libro quella più forte è la presenza della Maddalena a fianco di Gesù. Non tanto la figura femminile nell’affresco di Leonardo. (A guardare l’opera potrebbe benissimo essere una donna ma nel caso dobbiamo tenere presente che “l’ultima cena” è stato dipinto ben 1500 anni dopo il fatto e quindi, non sappiamo cosa passasse nella testa del grande inventore. Potrebbe benissimo aver dipinto una donna non perché in possesso di documenti che comprovassero la sua presenza ma perché semplicemente così gli andava (genio e sregolatezza) o per fare un dispetto alla Chiesa o a qualcuno). Quanto l’affermazione che Maddalena era la moglie di Gesù e da Lui ebbe dei figli che poi tramandarono la discendenza.

Ora, se prendiamo per buona questa affermazione (i famosi Vangeli apocrifi) dove starebbe lo scandalo? Certo la Chiesa verrebbe accusata di aver raccontato per secoli delle menzogne. Ok le anime belle (leggi denigratori della Chiesa) potrebbero gridare allo scandalo. In sostanza però, non sarebbe nulla di così drammatico. La Chiesa, predica l’unione di un uomo e di una donna e la nascita di figli. Cosa ci sarebbe di strano se proprio Gesù avesse così inteso la vita terrena? Questo fatto non mi pare possa pregiudicare il fatto che Gesù sia il figlio di Dio sceso in terra.

Parliamoci chiaro, chi era ateo prima del libro di Dan Brown lo è rimasto anche dopo. Allo stesso modo chi ha fede continua ad averla. Se la Chiesa (fatta di semplici uomini) nei secoli (ogni tempo incide sui fatti) avesse “interpretato” a suo uso e consumo i fatti, alla fine, sempre e rigorosamente a mio parere, non cambierebbe nulla.

Comunque, piaccia o no, un romanzo è sempre un romanzo e se qualcuno vuole dargli un significato diverso liberissimo di farlo... contento lui contenti tutti.


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mercoledì, maggio 17, 2006

Telefono


Siamo il popolo delle contraddizioni.

Da una parte abbiamo una Legge sulla Privacy, quella entrata in vigore il 31 marzo scorso, tra le più complicate e severe al mondo. Parlo non per sentito dire ma con cognizione di causa. Nel mio piccolo, nella microbica azienda in cui lavoro, devo occuparmi anche di questo aspetto. Ci sono una serie di adempimenti burocratici assurdi e sono previste pene in denaro sproporzionate per chi sgarra ed, in certi casi, addirittura la detenzione.

Dall’altra abbiamo un uso delle intercettazioni telefoniche abnorme, fuori misura, assurdamente invadente. E non solo. Siamo controllati in ogni istante e in ogni dove. Cellulari, carte di credito, bancomat, telepass, transazioni on-line, ogni mezzo è buono per essere, mi si passi il termine, spiati. Sarà magari un po’ forte come espressione ma è la realtà. La cosa triste è che neanche ci pensiamo più.

Di contro, abbiamo poi nella realtà, una situazione grottesca, surreale, al limite dell’”ebetismo” umano.

Tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nelle inchieste, che ad ogni starnuto investono la Nazione, parlano candidamente, allegramente, fanciullescamente al telefono.

Ed ecco l’assurdo: nel mondo del pallone si organizzano i campionati rigorosamente al telefono, nella finanza si dispongono scalate rigorosamente al telefono, in politica si disfa e si crea rigorosamente al telefono.

Nessuno, dico nessuno, che pensi per un istante che qualcuno, o qualcosa, li ascolta. Salvo poi, una volta indagati, cadere dalle nuvole perché in fondo, quella era solo una telefonata innocente fatta ad un amico o, ad un amico dell’amico.

Ha proprio ragione Sabrina Ferilli: “quanto ci piace chiacchierare”… al telefono.


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martedì, maggio 16, 2006

Il senso della misura


Erano giusto passati una ventina di giorni. Il problema era che non mi ricordavo mai. Ieri, però, mi sono recato presso un auto acessori per comprare la lampadina fulminata (posizione posteriore sx) da sostituire. Non è bello girare con l’auto poco visibile.

Giunto nel negozio, davanti a me, altre due persone. Dietro, al bancone, sei commessi, tutti terribilmente indaffarati… insomma a far finta di lavorare… a farsi letteralmente i bippp loro.

Finalmente tre di loro si decidono a servirci, a me tocca il riccioluto sui 55 con giubbotto mezze maniche blu, mille tasche e occhiali inforcati sul naso.

Ecco la conversazione tra me, il commesso e successivamente, la cassiera:

Commesso: “dicaaa”
Io: buon giorno
Commesso: “a Leiii”
Io: vorrei una lampadina di questo tipo
Commesso: “faccia vedereee… ma da quanto è?”
Io: booo ci sarà scritto sopra
Commesso: “a si ecco qua, la prendo”
Io: ok
Commesso: “altrooo?
Io: no grazie
Commesso: “un attimo che guardo al computer… sonooo 70 centesimi alla cassaaa”
Io: ok grazie… arrivederci (mi avvio)
Commesso: “giovanottooo, per la precisione sarebbero 65 centesi… sempre alla cassaaa”
Io: sempre meglio essere precisi in quesi casi… anche se è un nulla, è comunque a mio favore… :-) …(sorriso)… (non ha mica capito… mi sa)

Mi trasferisco alla cassa.

Io: buongiorno
Cassiera: “un attimooo che sono incasinata”
Io: ma certo signora, ci mancherebbe (con sta’ finezza)

Dopo un po’

Cassiera: “dicaaa”
Io: buon giorno
Cassiera: “prego”?
Io: nel senso di buona giornata…. voleva essere un saluto di cortesia
Cassiera: “aaa… si maaa, mica ho tempo per queste cose… io”
Io: (penso) guarda cogliona che mica sono qui per farti il filo…
(sfoggio, ovviamente, un sorriso di cortesia e non fiato)
Cassiera: “comunque dicaaa”
Io: 65 centesimmi
Cassiera: “cosaaa, belinnn che acquistooo” (sempre più signora)
Io: (quasi arossendo) e già :-) (sorriso forzato)
Cassiera: “ma non prende altrooo?
Io: (sbotto, non ce la faccio più) ma se mi si è bruciata la lampadina, cosa cavolo devo fare? Comprare un autoradiooo?
Cassiera: “ci mancherebbe… ma 65 centesimiii”
Io: si, già il suo collega me ne voleva fregare 5… ora ecco 1 ero e voglio pure il resto di 35!

Proprio vero che al giorno d’oggi non abbiamo più il senso della misura. Al cambio di 1.936,27 gli 0,65 centesimi sono ben 1.258,58 delle vecchie lire. Per una lampadina di posizione, che si brucerà tra qualche giorno, non mi pare poca cosa… o sbaglio?

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lunedì, maggio 15, 2006

Il gioco è bello se dura poco...


Oggi volevo parlare del fine settimana appena terminato.

Un fatto però mi ha indotto a cambiare argomento.

Permettetemi questo sfogo… ma se non lo scrivo qui, che è il mio web-diario, dove cavolo vado a scriverlo?

Questo pomeriggio, come faccio ormai da tempo, ho fatto il giro dei blog amici per vedere i nuovi scritti e lasciar qualche commento. E’ una piacevole abitudine ormai.

Giunto sul blog di “Plug & Play”, scopro che il commento che avevo lasciato venerdì scorso (neppure ricordo cosa avevo scritto, qualche “belinata” sicuramente) è stato cancellato… un attimo che controllo nuovamente, non vorrei aver preso un abbaglio (illuso… ci vedi benissimo). No, no è stato tolto.

Non vi dico il “dolore” che ho provato.

Per me, ascoltatore della trasmissione sin dal suo esordio quando ancora aveva per titolo una sigla, H25 se non sbaglio, si aggiunge delusione ad altra delusione.

Da entusiasta sostenitore mi sono, pian piano, trasformato in acerrimo nemico.

Giuro non li sopporto più… e questo mi addolora come non mai.

Era divertentissimo seguire la trasmissione, intervenire con SMS, scrivere e-mail alle quali puntualmente mi veniva data risposta… poi improvvisamente qualcosa è cambiato, il gioco si è rotto (un bel gioco dura poco).

Forse sono troppo schietto alle volte. Troppo sicuro che essere diretti sia la miglior cosa.

Ricordo di aver criticato l’ipostazione troppo politica del programma durante la campagna elettorale. Sicuramente non avrei dovuto farlo visto l’aperto schierarsi del Gruppo.

Ho iniziato da allora ad ascoltare sempre meno la trasmissione, a non mandare più SMS, a non scrivere, soprattutto, e-mail (visto anche, che non ricevevo più risposta).

Venerdì è stato il giorno che mi ha fatto capire che lo strappo ormai era inevitabile. E’ giunto in trasmissione un SMS, diceva: “è il colmo, Vanna Marchi è stata condannata a 10 anni e il mandante di Previti è stato fatto Presidente del Consiglio”.
Del messaggio non me ne frega nulla. Il fatto che Tommaso (finalmente ho fatto il nome, cazzo!) lo abbia letto (decisione di dubbio gusto) e non si sia incazzato (come sempre in questi casi) per non essersi firmato è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lì ho capito, la distanza siderale che si era formata fra me e la trasmissione. Fra me e Tommaso vorrei dire ma non essendo neppure conoscenti, sarebbe una forzatura da parte mia e un arrogarsi un diritto che non ho.

Oggi il fattaccio (per me e solo per me sia chiaro) della cancellazione del commento. Chi mi conosce sa che non conosco la parola “offesa” e quando litigo dopo due minuti mi son dimenticato il motivo (è il mio carattere) . Qui però la questione è diversa. Sentivo la trasmissione come mia (non so se riesco a far capire la questione).

Pazienza! Tiriamo innanzi come si dice in questi casi.

Ho solo un problema, da domattina che cavolo di radio ascolto? Non ho voglia di tornare a Platinette ne a 102.5 e neppure a Paolo e Lester su RMC… per ora mi limiterò a leggere, poi "magara" recupero il mio MP3 e ci infilo la mia musica.

P.S. è il colmo… questo blog l’ho aperto su consiglio di Tommaso…
ahahah alla fine più che uno sfogo sembra una puntata di "c'eravamo tanto amati"...

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venerdì, maggio 12, 2006

Pinocchio


E’ venerdì e come d’abitudine tediamoci con una bella analisi politica. Come dite? Non è un’abitudine?... Avete ragione ma da venerdì scorso ho deciso di dedicare questo giorno alle riflessioni di questo tipo. Tanto poi, andiamo tutti a rilassarci al mare per due giorni (le previsioni buttano bene in tal senso).

Dunque, questa è stata una settimana importante. L’11° Presidente della Repubblica è stato eletto. Non entro nel merito della persona come è mia abitudine.Conosco abbastanza bene la sua storia politica che non ho mai condiviso ma che ho sempre rispettato, vista la probità del personaggio in questione.

Constato solo che eleggere un 81enne (portati alla grande) non è certo sintomo di freschezza e vitalità per una Repubblica.

Constato altresì che come si è eletto Napolitano, con la sola maggioranza, si poteva eleggere tranquillamente D’Alema ma evidentemente, all’interno della coalizione di sinistra-centro (chiamo così la maggioranza perché così parlano i numeri e la matematica non è un’opinione) non tutti erano d’accordo. A riprova di ciò, è notizia di oggi, che Rutelli sta facendo il diavolo a quattro perché non vuole D’Alema vicepremier unico.

Oggi scopriamo anche che le bugie hanno le gambe corte.

Per due anni ci è stato detto che l’Iitalia era allo sfascio. Non si arrivava alla quarta settimana, financo (l’avverbio è preso in prestito al Senatore Macaluso) alla terza, i bambini non potevano usufruire del latte, perché i poveri genitori erano sul lastrico, stuoli di nuovi accattoni si aggiravano nelle strade del “paeseee “ come piace dire al Romano. Nulla di tutto ciò, certo non navighiamo nell’oro, ma il PIL è in crescita (1,5%, non era sotto zero?) e la produzione industriale va molto bene (+ 6,5% ma non stavano chiudendo le fabbriche?), adirittura andiamo meglio della Germania.

Incomincio a sospettare che la frenesia del Romano di formare subito il nuovo Governo abbia fondamento in questi dati. Gli è andata male due volte. Prima alle Elezioni, quando metà degli elettori non lo hanno votato (quindi non gli hanno creduto) e ora visto che i dati sono usciti prima della nascita del Governo (stai a vedere che riuscirà a dire che i dati sono così, in vista del suo periodo di “regno”).

Intanto ogni giorno la maggioranza si accapiglia (non oso pensare cosa succederà quando governerà e lo dico con l’amaro in bocca perché alla fine chi ci rimetterà saremo noi cittadini).

Ieri il Papa ha detto la sua sui PACS e subito una parte di essa è saltata stracciandosi le vesti. Non entro nel merito dell’argomento, che è molto complesso (magari un giorno ne parliamo, anche con
Francesco che sul suo blog ne ha parlato); non vedo però perché il Ponteficie, che è un Capo di Stato e Capo della Chiesa Cattolica non possa esprimere liberamente il suo pensiero.

Nel frattempo in settimana Putin ha dichiarato alla Russia e al mondo, che intende riaprire la competizione con gli USA. Si badi, parla di armamenti non di economia. Questo sarà un futuro problema e bisognerebbe iniziare sin d’ora a preoccuparsene.

Il rifianziamento alle nostre missioni militari nel mondo, la TAV, ecc., ecc. sono altri argomentucci che teranno banco nei prossimi mesi.

Se nel frattempo la voglia non sarà passata ne parleremo.

Mi si obbietterà che non ho parlato dell’opposizione. Verissimo. Ne parlerò quando sarà il momento e se sarà il caso criticherò anche loro. Per ora posso dire che un po’ di confusione c’è stata tra le fila “berlusconiane” ma alla fine si è dimostrata sempre compatta come del resto, la maggioranza.

Siamo però alle schermaglie iniziali e le parti del contendere si stanno studiando e annusando.

Ora andiamo al mare? Ma si dai, ci vediamo sulle spiaggie della Liguria e magari facciamo un salto fino in Costa Azzurra.

Buon fine settimana a tutti e buon mare… riusciremo a fare il primo bagno della stagione?... brrr mi sa che l’acqua è ancora freddolina.


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martedì, maggio 09, 2006

Quando arriva, arriva...


Tuoni, fulmini e saette già di primo mattino non sono bastati.

Neppure la temperatura, in rovinosa picchiata, è riuscita ad evitare il suo arrivo.

Come sempre è arrivata… maledetta fù la prima volta.

E’ dall’età di 11 anni che mi tocca ogni anno. Puntuale, senza un ritardo o un saltar di biennio.

Ho fatto di tutto per contrastarla… o forse no.

In effetti avrei dovuto e potuto fare di più. Mi è mancata forse la forza e la voglia. Più semplicemente il fatto di sapere che comunque, passati un mese o due, così come è giunta svanisce, hanno fatto si che la pigrizia la facesse da padrona.

Che palle!

Ti arriva di notte, mentre tu riposi e ignaro di tutto sogni verdi praterie e oceani immensi.

Quando ti desti lei è già li senza un minimo di preavviso.

Un tempo arrivava con la bella stagione ma ora, con questo sconquasso del clima, è imprevedibile.

Il calendario però parla chiaro, maggio/giugno, non ci sono Santi che tengano è proprio il suo periodo.

Pazienza, anche quest’anno sopporterò questo supplizio stoicamente… ogni giorno che passa è uno in meno a suo vantaggio.

Eciùùù… “saluteee”… grazie!

E già è proprio lei: l’allergia.


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lunedì, maggio 08, 2006

Guardie svizzere


Alzi la mano chi non è mai stato attratto, anche solo per curiosità, dalle Guardie Svizzere.

Da piccolo, tra i sogni di “cosa farò da grande” quella di entrare nel corpo della Guardia papale aveva un posto d’onore.

Ben presto, dovetti rassegnarmi all’idea che almeno ben due fatti non giocavano a mio favore. Il non essere di “nobilato svizzero” e soprattutto la statura, non certo adatta a ricoprire quel valoroso ruolo.

Ogni volta che vado a Roma, mi sento in dovere di fare un salto in Vaticano. E ogni volta, mi soffermo incantato, ammaliato ed entusiasta ad osservare quelle nobili figure.

La divisa dai colori sgargianti, blu, rosso e arancione, l’elmo e l’alabarda per il servizio in San Pietro e le cerimonie ufficiali ma anche la divisa da lavoro, blu con basco nero, suscitano in me un senso di ammirazione e un misto di sentimenti e curiosità. Se nei filmati di qualche giapponese, compare un ebete incantato, a guardare le guardie ebbene, quello sono io.

A proposito della divisa. Molti sostengono che a disegnarla sia stato Michelangelo (anche nel libro Angeli e Demoni viene accennato, uno dei tanti errori di Dan Brown) in realtà, l’attuale divisa dal sapore rinascimentale, è stata disegnata nel 1914 ( recente quindi) dall’allora comandate del corpo (per la cronaca un certo Jules Repond) traendo spunto da alcuni affreschi di Raffaello.

Ieri, mentre distrattamente guardavo il TG, l’irrompere del servizio sul giuramento delle nuove reclute in piazza San Pietro, mi ha subito, come per magia, risvegliato dal torpore domenicale.

Risulterò sentimentale ma che volete, sono fatto così.

Anche io, nel mio piccolo, ho voluto qui celebrare il cinquecentesimo anniversario della fondazione dell’esercito del più piccolo stato del mondo
.

Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano."

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domenica, maggio 07, 2006

Così è se vi pare...


La frase di oggi è di Alessandro Petacchi, subito dopo la tappa del Giro d'Italia (non andata bene):

"Vi dico subito, non chiedetemi domande sul.. ecc., ecc."

Complimenti!

Ancora una volta i nostri sportivi dimostrano una padronanza linguistica invidiabile.

Lo sport al servizio della cultura.. lo sport maestro di vita.

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venerdì, maggio 05, 2006

Di apostrofo Alema


L’uomo del giorno è sicuramente Massimo D’Alema.

Da tutti definito uomo antipatico e politico accorto e raffinato. Sono invece convito dell’esatto contrario. Molto più simpatico di quello che appare, molto meno capace politicamente parlando.

Da Presidente della Bicamerale, da Presidente del Consiglio e ora da aspirante Presidente della Repubblica, pecca di ingenuità. Ogni volta, non ha avuto e non ha il coraggio, come dico sempre riferendomi al gioco del monopoli, di passare dal via e cioè, presentandosi davanti al Popolo sovrano magari, provando un po’ a rischiare come si conviene ad uno statista o aspirante tale.

Lo dico nel bene o nel male senza voler entrare nel merito puramente politico di parte. Una riprova l’ho avuta ascoltando questa mattina Plug & Play. Alla domanda di Tom e Lor sul gradimento di D’Alema al Quirinale, una valanga di SMS lo hanno cassato.

Politicamente parlando, invece, è chiaro che la maggioranza ha un problema di posti da assegnare. Le poltrone che contano sono poche e gli aspiranti sono tanti. Sia chiaro, succederebbe la stessa cosa a parti invertite con la differenza che a destra sono molto meno quelli da accontentare.

Una poltrona ai vertici delle Istituzioni resta per un’intera legislatura, quella di un Ministro o di Sottosegretario può saltare in qualsiasi istante.

Non è un caso che Bertinotti è alla Camera, Marini al Senato, Fassino non ha intenzione di entrare nel Governo (una volta Ministro, in caso di caduta del Governo non potrebbe tornare a fare il Segretario del Partito e rimarrebbe fuori dai giochi). Certo poi c’è Mastella, sicuro Ministro della Difesa, che si accontenta da buon democristiano (fino all’atro ieri voleva appoggiare dall’esterno il Governo, ieri sera su La7, ospite di Ferrara, forte del prossimo incarico, diventato improvvisamente strenuo difensore della candidatura del Massimo nazionale alla carica più alta e prestigiosa) .

Per quanto sopra, ci sarebbe di mezzo un piccolo fattarello da tenere in considerazione ma pare che non interessi a nessuno. Dalle recenti Elezioni, la Nazione è uscita divisa esattamente a metà, “popolanamente” parlando e mettere un D’Alema (come dall’altra parte un Letta) a Presidente della Repubblica non mi pare proprio la soluzione più equa.

Vedremo. Personalmente penso che un D’Alema al Quirinale sarebbe molto più deleterio per Prodi che per Berlusconi… lo sgambetto del 1998 al Professore non fu un caso e al di là della facciata, è risaputo che tra i due non scorra buon sangue.

Il bello comunque verrà dopo quando bisognerà governare. Al Senato il regolamento prevede la possibilità che l’opposizione possa chiedere la verifica del numero legale ogni volta che lo ritenga necessario. Nella scorsa legislatura è stata chiesta 8.000 volte e per ben 1.100 le sedute sono state sospese ritardando a dismisura i lavori. E’ pensabile che nei prossimi cinque anni, con i numeri risicati che ha la maggioranza, saranno tutti presenti e puntuali alle sedute? Sempre tutti in perfetta salute? Nessuno ad abbuffarsi alla buvette? Non scherziamo. Forse all’inizio sarà così ma non dimentichiamoci di una cosa: destra, sinistra, centro sempre Parlamentari sono.

Buon fine settimana a tutti.

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giovedì, maggio 04, 2006

Il gioco del pallone


Premetto, non seguo il calcio anzi, lo detesto. Non sopporto neppure i calciatori che ormai se la tirano da divi e che sono strapagati (io vado in palestra e pago, loro si allenano e giocano e si fanno pagare).

Per intenderci non seguo neppure la Nazionale (salvo rari casi).

Da ragazzino non giocavo a pallone per strada o nel cortile e a scuola, non facevo parte della squadra della classe. Non andavo neppure a vedere i miei compagni giocare.

Sono tifoso, se così posso definirmi, all’acqua di rose del Genoa. Per tradizione di famiglia e soprattutto perché da puro genovese, non posso certo tenere per una squadra di ciclisti.

E’ di questi giorni la notizia delle intercettazioni telefoniche riguardanti la designazione degli arbitri.

La notizia non mi interessa ma mi fa specie che tutti, a cominciare dai grandi giornalisti sportivi (sentivo quello del Corriere della Sera questa mattina a Plug & Play con Tommaso e Lorenzo) per finire alla magistratura, si affrettino a precisare: “nulla di penalmente rilevante”.

Certo, quando si tratta del Genoa bisogna punirlo esemplarmente e infierire sulla squadra perché è ora che anche nel gioco del calcio si faccia pulizia senza se e senza ma e soprattutto senza guardare in faccia nessuno. Dalla promozione in seria A sbattilo giù agli inferi della serie C e anzi tanto che ci siamo durante il campionato, ogni tanto, togliamogli qualche punto.

Quando invece si tratta della prima della classe, la Juventus, anzi la giuventus vista la massiccia presa sul territorio, allora è un fattarello del tutto marginale che si, avrà pur spostato qualche arbitro tanto per essere tranquilli ma che volete, al massimo un fatto moralmente deprecabile nulla di più.

Sapete che vi dico… del Genoa non me ne frega niente, resti pure a marcire in serie C (tanto soddisfazioni da questa cacchio di squadra solo nel 1800) e per il resto tentevi pure il vostro calcio e divertitevi, guardando i mondiali di Germania 2006, io me ne vado al mare.


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mercoledì, maggio 03, 2006

Il paese


Per favore, qualcuno dica al Signor Prodi di piantarla di dire continuamente, riferendosi al nostro Stato: “il paese”.

A mio modesto parere definire uno Stato con il termine Paese (sia pur con la P maiuscola) è sintomo di disprezzo e di poca considerazione.

Con paese infatti, si identifica un agglomerato urbano o rurale di piccole o piccolissime dimensioni.

Usare in questo caso il termine paese è sicuramente corretto e non da adito a nessuna cattiva considerazione dell’oggetto in essere.

Quando invece si parla di Stato, intendendo con ciò l’insieme del territorio, ivi compresi città, paesi, cittadini e tutto ciò che concorre a farlo funzionare, è molto più corretto, sempre a mio modestissimo parere, usare il concetto di Nazione.

Mi si obbietterà che la questione è di poco conto. Può darsi. E’ anche vero però, che anche le parole hanno la loro importanza.

A riprova di quanto sopra, la settimana scorsa due autisti di autobus (non certo Berlusconiani, dai discorsi) dicevano: …“figurati prima c’era quello, adesso arrivano questi e con la scusa di salvare il paeseee ce lo mettono in quel posto”… e proprio il termine “paeseee” era utilizzato dai due in senso dispregiativo (riporto anche la frase successiva che mi ha fatto sorridere anche se un pò volgare: "il culo resta sempre lo stesso... è il belino che cambia").

Sempre a proposito del Sig. Prodi, voglio riportare un fatto che mi ha colpito. Due giorni fa ero in un bar di Nizza (Francia) e sul grande televisore al plasma al centro del locale era sintonizzata Euronews (il canale di informazione satellitare pan-europeo).

Dopo un servizio sul Governo francese, la notizia successiva parlava delle dimissioni di Berlusconi. Al comparire di quest’ultimo gli astanti hanno nominato (chi a favore chi no, non è questo il punto) Berlusonì, Berlusconì, (con l’accento sulla i) ecc., ecc..

Subito dopo appare Prodi. Ebbene i presenti si sono voltati e hanno ripreso a parlare del più e del meno senza un minimo di interesse e/o di conoscenza di quest’ultimo. La cosa, che certamente non ha nessuna importanza, mi ha colpito perché, dopo 5 anni da Presidente della Commissione Europea un minimo di conoscenza e di interesse, anche in terra di Francia, doveva, a mio avviso, suscitarla.

Sarà certamente tutto un caso e tutto insignificante ma come si dice in questi casi… se il buongiorno si vede dal mattino… a buon intenditor poche parole.

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martedì, maggio 02, 2006

Strani discorsi...


Eccomi tornato dopo un fine settimana un po’ più lungo del normale, passato in Costa Azzurra.

Come? Si vede chi ha i soldi?

Veramente costa meno che andare a Partofino o Alassio.


Il tempo non sarebbe stato male, se non fosse per il vento gelido, che ha soffiato per tre giorni di fila.

L'importante era comunque rilassarsi... e ci sono riuscito.

Veniamo a oggi. Mentre passeggiavo per strada, mi ha colpito un breve discorso che ho captato.

A poca distanza da me, passeggiavano due donne sulla settantina che, erano intente a parlar di scarpe e tacchi.

Ad un certo punto una delle due chiede all’altra: “ ma Tu non cadi mai?” E l’atra: “io no, perché Tu si?” E questa di rimando: “almeno una o due volte la settimana”…

L’umanità è bella perché è varia.


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